L’innovazione nel settore idrico, nuove tecnologie e nuovi approcci progettuali.
Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ideata dalle Nazioni Unite nel 1992. Una risorsa naturale sempre più messa in crisi, riducendosi la disponibilità di acqua dolce di cui abbiamo bisogno per sopravvivere e prosperare.
Secondo i dati dell’associazione non governativa WaterAid, in tutto il mondo circa 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari.
In Italia, la riduzione delle perdite idriche lungo le reti di distribuzione rappresenta una delle maggiori sfide che i gestori dei servizi idrici devono affrontare per una gestione più sostenibile della risorsa idrica.
L’ISTAT stima che le perdite idriche nel 2014 siano state di 3,1 miliardi di litri pari al 37,4% del totale nazionale, in netto peggioramento dal 32,1% del 2008.
Il settore idrico è caratterizzato da obsolescenza infrastrutturale e spesso gli interventi sono realizzati in risposta a un'emergenza e non come risultato di una programmazione che punti al risanamento strutturale.
Urge un cambio di approccio, occorre adottare un modello basato sulla pianificazione degli interventi a livello di distretti idrici, come promosso dall'introduzione della nuova regolamentazione della qualità tecnica dei servizi idrici integrati da parte dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico con la delibera 917/2017/R/IDR del 27-12-2017.
La nuova regolamentazione, attraverso la definizione di specifici indicatori/parametri e con un sistema di premi/penalità, incentiva un percorso di miglioramento strutturale, i cui obiettivi possono essere raggiunti grazie all'adozione di nuove tecnologie e di nuovi approcci progettuali.
Innovazioni e ostacoli al cambiamento (emergenze e scarsa conoscenza)
Nel Nov. 2017 è stata pubblicata una analisi fatta dal Laboratorio Servizi Pubblici Locali di REF Ricerche, dal titolo “Industria 4.0: liberare l’innovazione nel servizio idrico” in cui si mette in evidenza come “le potenzialità di applicazione delle innovazioni nel settore idrico siano rilevanti, a partire dagli impieghi volti a migliorare la conoscenza delle infrastrutture e al loro efficientamento, fino agli aspetti legati alla tutela delle risorse naturali e all'efficienza energetica” ma si sottolinea anche che “serve un impegno concreto in azioni per rimuovere gli ostacoli al cambiamento.”
Nell’analisi di REF Ricerche si evidenza il rischio che “la fretta di mettere in campo azioni concrete per far fronte alle continue emergenze determina il reiterarsi di modalità poco efficaci”, infatti è piuttosto comune che le continue urgenze legate alle perdite idriche portino a non considerare adeguatamente l'utilizzo di tecnologie innovative e nuovi approcci progettuali che risultano più efficaci quando applicati su larga scala.
Il rischio di seguire modalità operative di tipo tradizionale e di non cogliere i vantaggi delle innovazioni, si lega fortemente al problema di una “asimmetria informativa”, ovvero una scarsa conoscenza da parte dei gestori idrici della disponibilità e dei vantaggi apportati da nuove tecnologie. Per superare tale asimmetria, REF Ricerche propone la creazione di una “piattaforma in continuo aggiornamento dedicata alle innovazioni nel settore”.
Innovazione TALR Technology e cambio di approccio progettuale
Una asimmetria informativa che va colmata in particolare su una delle più importanti innovazioni nel settore idrico secondo quanto definito dalla Comunità Europea, la tecnologia TALR Trenchless Automated Leakage Repair (Riparazione automatica e senza scavo delle perdite idriche).
La tecnologia TALR, distribuita in Italia da Pipecare www.pipecareitalia.com , si basa su un materiale sigillante (resina epoxy) autorizzato dal Ministero per la Salute (DM n.174/2004) per l’utilizzo in reti di distribuzione di acqua per il consumo umano, rappresenta un’innovazione d’avanguardia nell’ambito del risanamento delle reti di distribuzione idrica perché è di rapida esecuzione (interventi in giornata), competitiva nei costi (fino al 70% in meno degli interventi tradizionali) ed efficace nel ridurre drasticamente gli alti livelli di perdite d’acqua (fino al 75% in meno) e gli sprechi di energia associati (mediamente si ottiene un risparmio energetico del 15%).
L’utilizzo della tecnologia TALR si basa su un cambio di approccio nella gestione delle perdite idriche, serve passare da un approccio basato sulla gestione delle emergenze delle perdite idriche ad un approccio basato sulla pianificazione del risanamento strutturale dei distretti idraulici.
Un cambio di approccio che i gestori più innovativi stanno iniziando ad adottare, e che ora possono combinare con l’utilizzo della nuova tecnologia TALR. Solo cosi si potranno raggiungere, a costi contenuti, quegli obiettivi di qualità tecnica richiesti dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico.
Le risorse idriche sono un bene fondamentale e da curare con estrema attenzione, per questo l'Autorità di regolamentazione di settore ha adottano un nuovo approccio per spingere i gestori a migliorare significativamente la qualità delle reti di distribuzione, ed oggi la disponibilità di innovazioni tecnologiche come il TALR sono lo strumento più efficace per ottenere velocemente e a costi contenuti tali obiettivi.
Siamo sulla strada giusta ed ora occorre accelerare con l'adozione di innovazioni tecnologiche anche nel settore idrico.